domenica 17 febbraio 2008

Chi non lavora...non fa lo schiavo!


Secondo i dati Istat la percentuale di occupazione in Italia è del 59,1 % pari a 23.417.000 unità ( dati riferiti al terzo trimestre 2007).

Il tasso di disoccupazione invece è del 5,6 % pari a 1.401.000 unità (dati riferiti sempre al terzo semestre 2007)

A guardarli da questa prospettiva, facendo confronti si potrebbe notare come sia i dati occupazionali sia quelli di disoccupazione trovano piacevoli riscontri. Rispetto a allo stesso periodo del 2006 l’occupazione era stabile al 58,4 mentre la disoccupazione era al 6,1 %.

Guardandoli cosi si nota come ci sia un netto miglioramento, molte persone trovano lavoro e sono passate da disoccupati a occupati.

Ma allora…perché tutti si lamentano?

La spiegazione è semplice, questi dati nascondono un trucco.

Un contributo all’aumento del numero di occupati è stato fornito dalla componente straniera (+201.000 unità), al seguito della perdurante crescita della popolazione immigrata iscritta in anagrafe, ecco perché si spiega l’aumento dell’occupazione e la diminuzione della disoccupazione.

Sostanzialmente sono stati aggiunti tutti gli immigrati che sono entrati in regola nel nostro paese e che lavorano, come badanti, manovali etc….dunque non c’è stato nessun sostanziale cambiamento,o aumento, se non in quello statistico.

Quindi ritorniamo a esser quelli che siamo sempre, cioè il simbolo della disoccupazione nei paesi industrializzati, la cosiddetta maglia nera d’Europa.


I motivi?? Tanti …

Si inizia dai sindacati che si sono dimenticati i diritti dei lavoratori, chi prima era assunto regolarmente adesso non lo è più ,ed è costretto ad accettare dei contratti di collaborazione a tempo determinato..

Il lavoro interinale, si assumono persone per un tempo determinato che possono esser una settimana , un mese, sei mesi, poi una volta scaduto il contratto le aziende ti licenziano senza pensarci più di due volte.

I contratti di collaborazione, dove il collaboratore non ha diritto a ferie, malattie, giorni di riposo, neanche al caffè, deve solo lavorare come una bestia, perché i contratti di collaborazione sono tutti legalizzati, per la tratta delle risorse umane.

Leggendo in giro per i vari siti, un giornalista faceva l’esempio dello schiavismo, come tutto questo possa esser paragonato alla cosiddetta tratta delle risorse umane.

Tu mi servi per un periodo, lavori, ti pago (poco), senza diritti e senza pretese; finito il periodo ti licenzio, perché non mi servi più.

Ecco…voi come lo chiamate: SCHIAVISMO (!)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Capisco esattamente quello che si dice anche io sono un recario senza futuro mi scade il contratto a giugno e poi devo trovarmi un altro lavoro.
CHE SCHIFO!