venerdì 14 novembre 2008

Non è un paese per...giovani


I giovani non sono sospettosi, perché di male non ne hanno ancora visto molto. Sono fiduciosi, perché non hanno avuto ancora il tempo di essere ingannati.

(Aristotele)



I dati Istat prevedono che nel 2010 ci sarà ancora un calo dei giovani nella regione Basilicata di circa il 1,32%, che porterà la nostra regione a restare impantanata in quelle sabbie mobili che la crisi ha contri
buito ad aumentare.
I giovani sono la forza più attiva e dinamica, vanno via dalla loro terra producendo, prima di tutto, un invecchiamento della popolazione che va ad intaccare il futuro e il rilancio del territorio e sul piano assistenziale.


La migrazione maggiore è quella studentesca, i fuori regione sono il quadruplo di chi studia in Basilicata. Migrazione intellettuale che è la maggiore di tutte le regioni italiane.
Questo porta con se uno sradicamento culturale senza precedenti.
Chi va fuori regione dopo un acquisto conoscitivo e di esperienza non ritorna nella sua regione, per vari motivi: chi vuole partecipare alla vita sociale ed economica del proprio territorio non trova i mezzi per poterlo fare, oppure, trova ostacoli nella cosidetta "classe vecchia" che non accetta il loro inserimento, o se lo fa, lo pone marginalmente.

Il secondo fatto è quello dell'occupazione, i dati in questo caso sono inesorabili, la disoccupazione giovanile in Basilicata è del 36,6 % , contro un media del 24 % in Italia e del 18,7 % in Europa.


La politica parla dei giovani solo per cercare consensi, usando sempre i soliti termini, ma alla fine rimane tutto quanto com'è, anzi peggio.


Quello che davvero servirebbe è avere spazi per potersi inserire e portare quello che si è appreso, attraverso processi di conoscenza che sono sia accademici che di vita, figli di anni e anni di migrazione e sacrifici, per dare alla propria terra un contribbuto enorme per trainarla nella realtà che sta vivendo, svecchiandola e darle lustro e vigore.
Se tutto questo viene impedito, quello che rimane è il nulla, un territorio che rimarrà sempre nella retorica, cioè, "ricco di potenziale, sfruttato malissimo"

2 commenti:

Anonimo ha detto...

certo se è vero

Anonimo ha detto...

se torniamo no c'è nulla, questo è dimostrato nel tuo scritto caro senisaro, ecco perchè io non tornerò mai al mio paese, se non per le feste