mercoledì 13 febbraio 2008

A volte la guerra uccide di meno















Secondo dati Eurispes, le morti bianche, cioè, morti sul lavoro sono maggiori dei morti della seconda guerra del golfo.

I dati prendono in esame il periodo che va dall’aprile 2003 all’aprile 2007, dove i militari che hanno perso la vita sono stati 3.520, mentre i morti sul lavoro nel nostro Paese sono stati 5.252, dati presi in esame tra il 2003 e il 2007.

Una media di circa 1 incidente ogni 15 lavoratori, 1 morto ogni 8.100 adetti.

Dati che impressionano che dimostrano la gravità del problema, lavoratori che la mattina escono di casa per guadagnarsi il pane e non sanno se ritornano a casa vivi per poter raccontare la loro giornata.

Il problema di fondo sta nella mancanza di rispetto delle regole, che molte aziende non fanno controlli, per via di spese che potrebbero portare delle perdite.

Oltretutto chi dovrebbe controllare molto spesso fa parte dei controllati, dunque, non gli importa nulla di sanzionare delle irregolarità, perché dovrebbe auto-denunciarsi.

Le altre cause sono la scarsa padronanza delle macchine, assuefazione ai rischi, banalizzazione dei comportamenti davanti a dei rischi concreti, mancato rispetto delle procedure, aumento dello stress (dovuto a paghe da fame), precarietà del lavoro e soprattutto manutenzione inesistenze.

Tutto questo comporta la perdita di vite, ecco perché ci vorrebbe una maggiore attenzione da parte di tutti, dei lavoratori, ma soprattutto di chi governa in modo da far si che il lavoro, come diceva Darwin, nobiliti l’uomo e lo rendi libero, non morto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

problema serio, da risolvere...troppi interessi